III LABORATORIO CITTADINO
III laboratorio cittadino “Palermo e l’architettura necessaria”
UN NUOVO MODELLO PER PALERMO
sabato 14 aprile 2012, Villa Niscemi, Palermo
vedi articolo Cosa fare per rendere Palermo più vivibile di Fabio Alfano su Repubblica Palermo dell’11 maggio 2012
Palermo necessita di una urgente e complessa opera di ri-qualificazione urbanistica e architettonica, in tutte le sue parti (centro storico, periferie, città di mezzo) e a tutte le scale (dal macro al micro), affinché si possa trasformare l’enorme quantità di ‘brutto’ in cui si trova immersa e possa essere dotata di tutti quei servizi, spazi pubblici, infrastrutture, ecc necessari per farla ridiventare una città di qualità. Questo radicale cambiamento fisico è necessario sia per un miglioramento della quotidianità dei cittadini ma anche per una ripresa economica dell’intero territorio (lavoro, turismo, investimenti, ecc). Non ci sarà, però, alcuna trasformazione se non rinasce nei palermitani una esigenza di bellezza, e quindi di architettura, sepolta da decenni di speculazioni, abusi, incuria, abbandono, assenza di senso civico, ecc, e non si adotta un nuovo modo di fare città.
A tal fine il Comitato di cittadini per il bene collettivo, all’interno di un “nuovo modello” di organizzazione dell’Amministrazione comunale, fondato sulla cooperazione, la partecipazione, la trasparenza e la qualità , propone quattro principali linee di azione:
1 – una visione progettuale e una programmazione strategica della città condivisa tra Istituzioni, Ordini, Comitati, Associazioni, Confederazioni, ecc
vedi modifiche statuto comunale titolo 1 e 2
2 – nuove norme statutarie che prevedano la partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche e architettoniche della città (consulte, referendum, albo delle associazioni, ecc) vedi modifiche statuto comunale titolo 2
3 – strumenti certi (concorsi, urban center, esperti, ecc.) che assicurino l’architettura di qualita’
vedi “strumenti di riqualificazione architettonica”
4 – la riqualificazione della città anche attraverso dei micro interventi sullo spazio pubblico e privato
vedi pubblicazione “Trasformare il brutto”